infilo la mano nella
tasca del giubbino, l'mp3 è acceso, figurati da quando! non fanno rumore
i miei passi, segnano semplicemente tempo e umore, un po' piove
menomaleche . qualcuno ha vinto, qualcuno s'è perso, altri si ritrovano
manco si fossero mai lasciati. pasteggio abbondantemente fuori dai
pasti, progetto, dissimulo, carezzo. quasi prego di fronte alla mancanza
di organizzazione, in realtà mi spaccio per meno razionale di quanto
non sia, devo scrivere ed incantarmi nel vuoto per sognare, delle volte
sogno e basta, mentre interlocutori per niente stimolanti mi raccontano
cose in linea con se stessi. annuisco, ci metto qualche no di mezzo per
un barlume di credibilità. viceversa me ne accorgo e giro i tacchi,
lascio cadere vacui dialoghi nei portacenere che non usate nemmeno se
minacciati. alla mia, vostra età, era diverso, non era cio', che
m'ingombrava le tasche per qualche metro, a darmi noia, noia me la dava
chi si liberava di pesi inesistenti gettando a terra il superfluo. i
veri macigni son quelli che nascondiam nell'anima, fin quasi a
dimenticarcene, quasi li coccoliamo nella speranza che s'addormentino
per sempre in noi. continuamente patteggiamo, consci ed eroici. e
ritroviamo pace nel superfluo, in quei pochi che sanno regalare sorrisi e
comprensioni, in coloro che aspettano qualche metro per cercare un
cestino, nelle persone che riescono a sbatter la fronte contro i
lampioni perché restano incantati da un cielo nuovo ad ogni giorno. fumo
l'ultima, domani sarà estate.
Mister Gigiuz
Mister Gigiuz
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