Se vi state chiedendo
chi io sia e cosa mi spinga ancora alla fuga per le terre emerse e per i
cieli noti di questo pianeta, sappiate che è nell’acqua che ho trovato
ristoro e salde fondamenta per la mia casa. Ero un giovane apprendista,
speranzoso di accrescere la mia sapienza a pari passi con la giusta
manualità per realizzare i miei carillon. Avevo poco più di una decina
di anni, quando decisi del mio futuro e poco più di venti, quando quel
sogno mi cambiò la vita. Immaginate pure i miei lineamenti, la mia
statura e il mio modo di portare la maschera, la stessa indossata da voi
per il palcoscenico chiamato Universo, costruito dai nostri
predecessori e perpetrato nel presente per le generazioni future.
Ascoltate la mia voce, ma non pronunciatela ai venti, essi hanno ormai
tradito le parole e, pur se in modo pigro, informano del mio viaggiare
coloro che mi stanno inseguendo. Lasciate che sia la mente a svilupparmi
con la voce della vostra coscienza, perché è lì che io trovo sollievo e
riparo, nel raccontare di me e della mia fortuna, con la lacrima e il
sorriso di un volto che non posso immaginare.
Doctor Bob
Doctor Bob
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