Lascio tempo e maschera nel cassetto insieme ai sogni. Districo le idee e
lascio riposare le mie passioni. In questa notte, solo tu puoi cambiare
della mia vita la rotta.
Doctor Bob
giovedì 31 maggio 2012
olio sul pc, pioggia nella credenza
Voglia di piangere a caso, sul tempo che verrà, barlumi di felicità a ritroso, nel tempo dato dei se e dei ma.
Ma che altro, cos'altro, quando vita fa rima con ferita.
Ancora rima, incrocio le dita.
Tabacco sul pavimento, fumo annebbia la vista, con arma d'ingegno chiamo la vita terreno di conquista.
Mister Gigiuz
Ma che altro, cos'altro, quando vita fa rima con ferita.
Ancora rima, incrocio le dita.
Tabacco sul pavimento, fumo annebbia la vista, con arma d'ingegno chiamo la vita terreno di conquista.
Mister Gigiuz
Da noi è normale
Ci sono parole nascoste in noi, elementi celati negli angoli invisibili
dell’anima, fondamenta per la logica umana. Sono passeggere solitarie
sul treno della vita, narratrici di trame sgualcite come il vecchio
tessuto su cui sono scritte.
Doctor Bob
Doctor Bob
com'è (sarà) bello tornare alla normalità
guardinghi, tesi, a intermittenza arresi.
gli stessi rumori che acquistano significati nuovi, nessuno scherzo, la vita.
e si rialza, muta e orgogliosa, a riprender possesso delle proprie inquietudini.
Mister Gigiuz
gli stessi rumori che acquistano significati nuovi, nessuno scherzo, la vita.
e si rialza, muta e orgogliosa, a riprender possesso delle proprie inquietudini.
Mister Gigiuz
Nelle altre notti
Siedo innanzi a te, luna.
Volevo raccontarti la migliore delle mie storie, ma tu hai una realtà senza paragoni.
Scelgo di tacere facendomi ascoltatore della tua sinfonia, suonata alla mia anima, dal silenzio della tua natura.
Doctor Bob
Volevo raccontarti la migliore delle mie storie, ma tu hai una realtà senza paragoni.
Scelgo di tacere facendomi ascoltatore della tua sinfonia, suonata alla mia anima, dal silenzio della tua natura.
Doctor Bob
ci sono notti (africa unite) che metti le virgole alla cazzo
con gli appunti,
sparsi sul letto,
con la vita che pur,
col mal suo, non mi fa difetto,
appunti d'una,
vita stessa che grata,
caracolla su se stessa,
come solo chi,
solo pianga se stesso.
Mister Gigiuz
sparsi sul letto,
con la vita che pur,
col mal suo, non mi fa difetto,
appunti d'una,
vita stessa che grata,
caracolla su se stessa,
come solo chi,
solo pianga se stesso.
Mister Gigiuz
Respiro
Inspiro ciò che mi definisce lega per il mondo per poi espirarlo,
semplificandomi in me stesso e nel silenzio, sistemo il sorriso.
Doctor Bob
Doctor Bob
Se non puoi volare ascolta il silenzio
infilo la mano nella
tasca del giubbino, l'mp3 è acceso, figurati da quando! non fanno rumore
i miei passi, segnano semplicemente tempo e umore, un po' piove
menomaleche . qualcuno ha vinto, qualcuno s'è perso, altri si ritrovano
manco si fossero mai lasciati. pasteggio abbondantemente fuori dai
pasti, progetto, dissimulo, carezzo. quasi prego di fronte alla mancanza
di organizzazione, in realtà mi spaccio per meno razionale di quanto
non sia, devo scrivere ed incantarmi nel vuoto per sognare, delle volte
sogno e basta, mentre interlocutori per niente stimolanti mi raccontano
cose in linea con se stessi. annuisco, ci metto qualche no di mezzo per
un barlume di credibilità. viceversa me ne accorgo e giro i tacchi,
lascio cadere vacui dialoghi nei portacenere che non usate nemmeno se
minacciati. alla mia, vostra età, era diverso, non era cio', che
m'ingombrava le tasche per qualche metro, a darmi noia, noia me la dava
chi si liberava di pesi inesistenti gettando a terra il superfluo. i
veri macigni son quelli che nascondiam nell'anima, fin quasi a
dimenticarcene, quasi li coccoliamo nella speranza che s'addormentino
per sempre in noi. continuamente patteggiamo, consci ed eroici. e
ritroviamo pace nel superfluo, in quei pochi che sanno regalare sorrisi e
comprensioni, in coloro che aspettano qualche metro per cercare un
cestino, nelle persone che riescono a sbatter la fronte contro i
lampioni perché restano incantati da un cielo nuovo ad ogni giorno. fumo
l'ultima, domani sarà estate.
Mister Gigiuz
Mister Gigiuz
giovedì 3 maggio 2012
Geometria applicata
Data una retta orientata e fissato un punto P, si chiama semiretta
l’insieme formato dal punto P e da tutti quelli che lo seguono, oppure
che lo precedono (il punto P si dice origine della semiretta).
L’uomo è come questo elemento geometrico e P è la sua origine o per meglio dire, la sua nascita.
Definendo la sua realtà come il suo piano di appartenenza, l’uomo evidenzia alcuni punti di riferimento sulla semiretta della sua vita. Tale operazione ha come scopo quello di definire se stesso. Ogni punto delimita con l’origine P, un segmento della sua vita, “qualità” e “quantità” di esso sono catalogati secondo parametri universali. La somma dei segmenti sulla semiretta è la sua manifestazione esistenziale e finita sul piano, detto Segmento di storia.
Parallelamente fra loro, nascono e si allungano infinite semirette, appartenenti al piano della realtà. Caratterizzano loro stesse, si scambiano informazioni e vivono esperienze in comune, proiettando segmenti di loro stesse sulle direzione rettilinee e parallele delle altre semirette. La somma totale di tali proiezioni è la Storia umana.
Solitario teorema che accompagna l’uomo nella vita, ma non temere, la Fortuna è buona e giocherellona, sai?
Talvolta, si diverte a scarabocchiare i progetti schematici della Geometria. Così scombinando, capita che due semirette da parallele che erano, incrociandosi, riordinino la loro direzione, seguendo il moto che li accompagna verso l’infinito disordinato dell’animo umano.
Doctor Bob
L’uomo è come questo elemento geometrico e P è la sua origine o per meglio dire, la sua nascita.
Definendo la sua realtà come il suo piano di appartenenza, l’uomo evidenzia alcuni punti di riferimento sulla semiretta della sua vita. Tale operazione ha come scopo quello di definire se stesso. Ogni punto delimita con l’origine P, un segmento della sua vita, “qualità” e “quantità” di esso sono catalogati secondo parametri universali. La somma dei segmenti sulla semiretta è la sua manifestazione esistenziale e finita sul piano, detto Segmento di storia.
Parallelamente fra loro, nascono e si allungano infinite semirette, appartenenti al piano della realtà. Caratterizzano loro stesse, si scambiano informazioni e vivono esperienze in comune, proiettando segmenti di loro stesse sulle direzione rettilinee e parallele delle altre semirette. La somma totale di tali proiezioni è la Storia umana.
Solitario teorema che accompagna l’uomo nella vita, ma non temere, la Fortuna è buona e giocherellona, sai?
Talvolta, si diverte a scarabocchiare i progetti schematici della Geometria. Così scombinando, capita che due semirette da parallele che erano, incrociandosi, riordinino la loro direzione, seguendo il moto che li accompagna verso l’infinito disordinato dell’animo umano.
Doctor Bob
mercoledì 2 maggio 2012
Capitolo 4, non era da fare, lo faccio
v'è uno spiraglio di
vita ch'entra in stanza, fantasia s'incunea in corrente, si libra oltre
tetti, ha un contocorrente aperto l'anima, s'adagia lieve oltre i
pensieri, altrettanti ne moltiplica a reclamare vita. baratta occasioni
con impegni, sorride come maschera di cera, sin troppo inespressiva. è
giorno e si lavora, abbiam la notte per non dormire. un po' faccio, un
poco m'adagio, morbida è l'erba post acquazzone, non irrita la pelle,
non s'alza polvere, tutto acquista nuovo peso. lancio bastoni che nessun
cane mi riporta, ti stimo. qualche gioco di parola, che mantengo, rime,
ora di studiare. presente.
Mister Gigiuz
Mister Gigiuz
Qualcosa non va, stamattina mi sento bene
Guardo il cielo bianco
che si sfuma di azzurro e sorrido mentre assaporo questi istanti di pace
mattutina, sorseggiando una tazza di the dalla finestra di casa. Oggi,
la mia strada inizia con un tratto di sole e la città m'ispira
semplicità. Saluto pensieri e conflitti, stando attento a non
svegliarli, ed esco.
Doctor Bob
Doctor Bob
la primavera, i traslochi dell'anima, i sub-affitti delle buone intenzioni.
la primavera, i traslochi dell'anima, i sub-affitti delle buone intenzioni.
se c'è bel tempo posso addormentarmi sotto le stelle, se piove mi lavo, se piango spero che piova. se non te ne accorgi meglio. appunto, aforismi a pag. 37 del manuale di filosofia della scienza, "per conto mio, ritengo che le varie difficoltà della logica induttiva qui delineate siano insormontabili", sottolineo, appunto, un personalissimo: ""stì cazzi!"". metto una cucchiaiata di miele in troppa malinconia, fuori dalla finestra un universo blu cobalto e nessuna nuvola a forma d'illuminazione. le risposte sono dentro di noi. cos'è il presente? quando crescerà il mio cane? rido, molto per finta. quasi quasi mi adeguo all'idea di non farcela, no, meglio ritardare le proprie sconfitte all'infinito, meglio riuscirci, con tempi biblici e crisi di vomito, meglio riuscirci. meglio barattare la pausa merenda con due sigarette, scrivere parole alla cazzo e per una volta tanto non piacersi. imporsi ricompense alla fine d'ogni capitolo, ascoltare un po'di musica. mai smettere di sognare. mai. tasto invio, trenta taggate, riprendo da pag. 37.
Mister Gigiuz
se c'è bel tempo posso addormentarmi sotto le stelle, se piove mi lavo, se piango spero che piova. se non te ne accorgi meglio. appunto, aforismi a pag. 37 del manuale di filosofia della scienza, "per conto mio, ritengo che le varie difficoltà della logica induttiva qui delineate siano insormontabili", sottolineo, appunto, un personalissimo: ""stì cazzi!"". metto una cucchiaiata di miele in troppa malinconia, fuori dalla finestra un universo blu cobalto e nessuna nuvola a forma d'illuminazione. le risposte sono dentro di noi. cos'è il presente? quando crescerà il mio cane? rido, molto per finta. quasi quasi mi adeguo all'idea di non farcela, no, meglio ritardare le proprie sconfitte all'infinito, meglio riuscirci, con tempi biblici e crisi di vomito, meglio riuscirci. meglio barattare la pausa merenda con due sigarette, scrivere parole alla cazzo e per una volta tanto non piacersi. imporsi ricompense alla fine d'ogni capitolo, ascoltare un po'di musica. mai smettere di sognare. mai. tasto invio, trenta taggate, riprendo da pag. 37.
Mister Gigiuz
Costruisco carillon
Se vi state chiedendo
chi io sia e cosa mi spinga ancora alla fuga per le terre emerse e per i
cieli noti di questo pianeta, sappiate che è nell’acqua che ho trovato
ristoro e salde fondamenta per la mia casa. Ero un giovane apprendista,
speranzoso di accrescere la mia sapienza a pari passi con la giusta
manualità per realizzare i miei carillon. Avevo poco più di una decina
di anni, quando decisi del mio futuro e poco più di venti, quando quel
sogno mi cambiò la vita. Immaginate pure i miei lineamenti, la mia
statura e il mio modo di portare la maschera, la stessa indossata da voi
per il palcoscenico chiamato Universo, costruito dai nostri
predecessori e perpetrato nel presente per le generazioni future.
Ascoltate la mia voce, ma non pronunciatela ai venti, essi hanno ormai
tradito le parole e, pur se in modo pigro, informano del mio viaggiare
coloro che mi stanno inseguendo. Lasciate che sia la mente a svilupparmi
con la voce della vostra coscienza, perché è lì che io trovo sollievo e
riparo, nel raccontare di me e della mia fortuna, con la lacrima e il
sorriso di un volto che non posso immaginare.
Doctor Bob
Doctor Bob
scenic world (beirut tribute)
districo trame, di racconti che intreccio, sciogliendo nodi gordiani,
nella ricerca di quiete, in troppe sigarette. nessun riferimento
all'alcool, che giorno è? ieri, sarà ieri. ci versiamo da bere,
arriveremo a sera, s'incupiscono i discorsi, un cazzo da mangiare, ci
vuole. le sinapsi non reggono, ordinano pepsi. caos, sigarette. piacere,
sono il tuo destino. reciprocità. fasti antichi, ognuno rivende la
propria gioventù, son dedali d'incontri, taluni vinti. la melanconia è
un sentimento. non abbassi lo sguardo, m'incanto. gioco col tempo,
scrivo disimpegno, contento, alcun pentimento. menzognero burattino che
corrompe i giorni, con scatti al ralenty, zoomando nei ricami, di chi ha
l'arte e vivo si mantiene, come clown, in continuo bilico tra sogno e
poesia.
Mister Gigiuz
Mister Gigiuz
Sopra al mio tetto
Piove attorno a una piccola isola.
Gentilmente, l'oceano accoglie la pioggia e la adagia sulle sue onde. Queste la cullano e le concedono di respirare, per l'ultima volta, l'aria calda del vento.
Piove sulla spiaggia di quella piccola isola.
Anche la sabbia, quella più lontana dall'oceano, s'inzuppa dell'acqua che precipita dal cielo. Nel loro scontrarsi, non si è mai capito chi avesse più paura se la goccia o il granello di sabbia.
Piove sul solo albero di quell'isola.
Le foglie sono scivoli per le gocce. I rami sono ostacoli che le rallentano e le fessure del tronco, trappole in cui non cadere.
Piove sull'unico tetto di quella piccola isola.
Senza arretrare, le tegole difendono la casa dall'attacco del cielo. Definibili come infinite, le gocce scagliate dalle nubi colpiscono i coppi, che fieri non cedono il passo al bagnar del nemico.
Doctor Bob
Gentilmente, l'oceano accoglie la pioggia e la adagia sulle sue onde. Queste la cullano e le concedono di respirare, per l'ultima volta, l'aria calda del vento.
Piove sulla spiaggia di quella piccola isola.
Anche la sabbia, quella più lontana dall'oceano, s'inzuppa dell'acqua che precipita dal cielo. Nel loro scontrarsi, non si è mai capito chi avesse più paura se la goccia o il granello di sabbia.
Piove sul solo albero di quell'isola.
Le foglie sono scivoli per le gocce. I rami sono ostacoli che le rallentano e le fessure del tronco, trappole in cui non cadere.
Piove sull'unico tetto di quella piccola isola.
Senza arretrare, le tegole difendono la casa dall'attacco del cielo. Definibili come infinite, le gocce scagliate dalle nubi colpiscono i coppi, che fieri non cedono il passo al bagnar del nemico.
Doctor Bob
Confusioni, promesse, bellessere
Sembra inverno, a ticchettare il tempo son le gocce, in una galleria che mi porta altrove.
e scappano i miei occhi verso orizzonti luminosi e nel trambusto di troppe parole riesco a godere il silenzio.
ho perso l'accendino e non ho sigarette, sorrido.
sono sbronzo e sorrido.
pongo nel futuro prossimo le mie scadenze, mi verso un'altra goccia di pioggia, vedo due occhi azzurri, nella condensa del cielo, adesso fa bello ma per il sole c'è tempo.
ho smesso da un po' d'esser simpatico e accomodante, ho ripreso ad ascoltarmi, piangermi, considerarmi tale.
illumino a giorno la notte e quando stanchezza m'assale chiudo gli occhi fintanto che ci vedo benissimo.
che ore sono? non ho fame. rido.
è inverno, mi obbligo ai libri, mi prendo ore d'aria, respiro empatie.
faccio qualche scoreggina, mi sveglio di buonuomore, e non spero più che le ore si trascinino a sera.
ecco.
Mister Gigiuz
e scappano i miei occhi verso orizzonti luminosi e nel trambusto di troppe parole riesco a godere il silenzio.
ho perso l'accendino e non ho sigarette, sorrido.
sono sbronzo e sorrido.
pongo nel futuro prossimo le mie scadenze, mi verso un'altra goccia di pioggia, vedo due occhi azzurri, nella condensa del cielo, adesso fa bello ma per il sole c'è tempo.
ho smesso da un po' d'esser simpatico e accomodante, ho ripreso ad ascoltarmi, piangermi, considerarmi tale.
illumino a giorno la notte e quando stanchezza m'assale chiudo gli occhi fintanto che ci vedo benissimo.
che ore sono? non ho fame. rido.
è inverno, mi obbligo ai libri, mi prendo ore d'aria, respiro empatie.
faccio qualche scoreggina, mi sveglio di buonuomore, e non spero più che le ore si trascinino a sera.
ecco.
Mister Gigiuz
Volevano andarsene
Volevano andarsene, ma sono rimaste dove le vedi.
Sono le radici di un'imbrunita foresta di sempreverdi.
Alla loro lenta vita, lo statico blu di un mortale cielo,
Dove gli alberi sono dritti e saldi al terreno.
Verbo d'intento tralasciato affinchè non s'incarni,
Vicolo cieco nelle trame delle parche.
Mentre la mente balbetta dove la storia l'ha portata,
L'istante identifica l'imprevisto, la distanza e il risultato,
Disegna un tempo buio e luminoso che non si sfuma,
Iniziato quando era eppur presente se non lo sarà.
Doctor Bob
Sono le radici di un'imbrunita foresta di sempreverdi.
Alla loro lenta vita, lo statico blu di un mortale cielo,
Dove gli alberi sono dritti e saldi al terreno.
Verbo d'intento tralasciato affinchè non s'incarni,
Vicolo cieco nelle trame delle parche.
Mentre la mente balbetta dove la storia l'ha portata,
L'istante identifica l'imprevisto, la distanza e il risultato,
Disegna un tempo buio e luminoso che non si sfuma,
Iniziato quando era eppur presente se non lo sarà.
Doctor Bob
Pur fermo, restando
riesco
in tanti posti
a stare
velatamente
ritaglio
spazi di sogno
obbedisco
alla realtà
che devo abitare
e me lo scrivo
per riuscirmi
ad obbedire
sia mai
che riesca un giorno
a non volare.
Mister Gigiuz
in tanti posti
a stare
velatamente
ritaglio
spazi di sogno
obbedisco
alla realtà
che devo abitare
e me lo scrivo
per riuscirmi
ad obbedire
sia mai
che riesca un giorno
a non volare.
Mister Gigiuz
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