lunedì 9 aprile 2012

V'erano tragitti di conquista

i suoi passi cercavan, metri su metri, terreni sempre diversi, era un modo per sentir meno la noia, indotta da un camminare strade diritte che finivan col stancargli l'incedere, verso un punto che aveva fissato un po' più oltre le sue forze.

a volte pestava merde, non riusciva tuttavia, in nome di ciò, a reputarsi fortunato, fortunati lo si è all'occorrenza, ci vuole una certa predisposizione.

mettere un piede in fallo, non era altro che il suo procedere un po' trasognante, aveva sempre avuto una certa predisposizione ai cieli quanto agli errori.

camminava e sorrideva, e sportivamente accettava il fatto di trarne, unicamente un benessere mentale piuttosto che psico-fisico.

se ne tornava a casa con nuovi acciacchi, pensieri, tante parole che duellavan nella sua testa come solo san duellare impegni e bagordi, una volta nuovamente alla ricerca di quell'equilibrio dinamico che i suoi passi avevan dimenticato.

ed incespicava nel tempo occorso, un'altra mattinata era stata cammino, tempo perso non era.

aveva volontà di potenza, sapeva i limiti che non lo portavan fino alla metà.

tabacco, lento, nessuna scusa gli era rimasta.


Mister Gigiuz

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